domenica 19 aprile 2009

Francesco

di Elisabetta Punzi.

Raccontaci.
Per quanto riguarda il servizio che abbiamo svolto... noi stavamo al campo di Arischia, una frazione de L'Aquila, che non è stata troppo colpita, c'è stato "solo" un morto, un anziano colpito da infarto per lo spavento della scossa.
Il servizio che svolgevamo era per lo più incentrato all'animazione dei bambini (il gruppo di Pescara, a cui abbiamo dato il cambio, aveva convinto i gestori del campo a cedere una tenda ed adibirla a ludoteca) la mattina fino a pranzo (anche durante il pasto rimanevamo con loro per farci due chiachiere) e il pomeriggio fino all'ora di cena. Nel nostro campo c'erano anche molti stranieri, per lo più romeni. Il numero di bambini che avevamo variava molto ed erano per lo più maschi (le bambine erano più restie ad intrattenersi) di età tra i 5 e i 12 anni.
Un altro servizio che svolgevamo era quello di passare per le tende a dare i pasti a chi non poteva muoversi (anziani, disabili, etc.). Uno dei problemi che abbiamo subito notato era l'esigenza che avevano, specialmente gli anziani, di fare due chiacchiere, ma essendo solo in 7 era poco il tempo che riuscivamo a dedicare, motivo per cui abbiamo chiesto che dopo di noi venissero due squadre (e così è stato). Questi erano i due principali compiti, poi ci veniva anche chiesto di dare una mano in cucina, "preparare le posate" per i pasti, scaricare-caricare, fare censimenti, etc. etc. insomma momenti di pausa non c'erano.
Lo stato emotivo delle persone, com'è normale, era vario...c'era chi cercava di dare una mano come poteva e si arrangiava e chi "pretendeva" alimentando momenti di tensione (com'è anche preventivabile che ci sia in situazioni del genere). Il materiale... le tende nel nostro campo sono state finite di montare il giorno prima che arrivassimo ed altri bagni sono arrivati "insieme" a noi, invece i lavandini si era cominciati a montarli quando stavamo partendo (sabato 11 Aprile).

Il nostro campo era gestito dalla Protezione Civile del Molise ed era ben organizzato e anche senza conoscerci ci siamo subito trovati bene con chi già era là. Quando siamo arrivati pensavamo di dover ancora montare (a questo ci avevano preaparato) e siamo partiti con guanti da lavoro, etc. etc. Dove stavamo non c'era molto materiale per la ludoteca (mancavano cartelloni, palloni, etc.) Ci siamo quindi dovuti ingegnare con quello che avevamo (bottiglie di plastica, cartoni, scotch), per costruire dei giochi. Molto è arrivato il giorno della partenza, tra cui molte, TROPPE uova di pasqua.

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